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E tu, di che spritz sei?

Lo Spritz, aperitivo ormai conosciutissimo e apprezzato, nasce tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento nell’area del Triveneto, quando i soldati austriaci diluivano il vino veneto (che ritenevano essere eccessivamente intenso) con un’acqua molto gassata, l’acqua di Selz, che oggi viene per lo più sostituita dall’acqua frizzante. Il termine spritz deriva dal tedesco “spritzen”, ossia “spruzzare”. Si narra che i veneziani iniziarono a colorarlo di rosso prima del 1848, come protesta contro la dominazione austriaca.

Dal 2011 lo spritz è stato inserito tra i cocktail ufficiale della IBA – International Bartender Association.

Esistono diverse versioni di Spritz, oltre al noto Aperol Spritz, la ricetta classica più diffusa e consumata che ha come ingredienti 90 ml di Prosecco Spumante D.O.C. , 60 ml di Aperol e 1 spruzzo di acqua frizzante; come guarnizione fetta di arancia e oliva verde.

Vi presentiamo di seguito alcune varianti del cocktail:

  • Campari Spritz (o Bitter Spritz), da guarnire con una fettina di limone. La ricetta che suggeriamo è con 90 ml del nostro ZaLu Spumante Millesimato, 60 ml di Campari, 1 spruzzo di seltz o acqua molto frizzante.
  • Il buonissimo ma meno noto (al di fuori del Triveneto) Spritz Select, considerato dai puristi il vero Spritz veneziano, che si prepara con una ricetta con proporzioni leggermente diverse (75 ml di Prosecco Spumante D.O.C., 50 ml di Select, 25 ml di acqua frizzante o Seltz) e prevede l’uso di una fettina di limone e un’oliva verde come tocco finale.
  • L’Hugo o Spritz Hugo è indubbiamente la versione più aromatica. Creato dal leggendario barman altoatesino Roland Gruber, l’Hugo è privo di bitter o altri liquori e contempla l’uso di soda e di sciroppo di fiori di sambuco; ecco gli ingredienti che vi suggeriamo di usare: 60 ml del nostro J’Attendrai Spumante Brut, 30 ml di sciroppo di fiori di sambuco e 60 ml di seltz o acqua frizzante, infine per guarnire e profumare l’inconfondibile menta (4 foglie sono sufficienti) e una fettina di limone.
  • Lo Spritz Bianco, fresco e dissetante che anche in questo caso propone l’uso di vino bianco fermo (suggeriamo uno Chardonnay I.G.T. Veneto) come sola base alcolica, al quale si aggiungono 30 ml di succo di limone e 60 ml di soda water.
  • Lo Spritz Cynar, con l’inconfondibile e intenso aroma di carciofo conferito dal Cynar, che si consiglia guarnire con una fettina di lime per rendere questo aperitivo (ottimo anche come dopocena) ancora più complesso; ecco gli ingredienti: 90 ml di Pinot Grigio delle Venezie D.O.C. , 60 ml di Cynar e uno spruzzo di soda.
  • Per completezza e per non dimenticare gli amici di Bescia, menzioniamo anche il Pirlo, lo spritz bresciano che prevede l’uso di vino bianco fermo (anche se è in una variante più recente viene usato il vino frizzante – suggeriamo un Prosecco Frizzante D.O.C. Podere del Vescovo), bitter e acqua gassata, servito in uno scenografico bicchiere a palloncino con una fetta d’arancia.

Nella nostra carrellata non abbiamo contemplato abomini tipo lo Spritz col limoncello o, peggio, lo spritz analcolico (Dio ce ne scansi e liberi!).

Rimane un’ultima diatriba: ghiaccio sì, ghiaccio no. Noi siamo per il team “ghiaccio sì, purché in abbondanza” e spieghiamo subito perché. Una ragguardevole quantità di ghiaccio si scioglierà più lentamente, rinfrescando lo Spritz senza annacquarlo. Se poi voi ci impiegate una vita a berlo, beh, un po’ ve lo meritate lo Spritz annacquato. E una raccomandazione se non avete il seltz: la triste mezza bottiglia di acqua sgasata dimenticata da dieci giorni in fondo al frigo, meglio usarla per annaffiarci le piantine finte che per il vostro Spritz.

Ultima curiosità: prima che lo Spritz diventasse un cocktail alla moda, veniva per lo più ordinato perché di domenica, prima della messa, non era benvisto ordinarsi subito la classica “ombra” (come viene definito il bicchiere di vino in Veneto); era in un certo senso più socialmente accettabile. Qualcuno ha ancora la fortuna di ricordarsi di un papà o di un nonno che la domenica mattina al banco ordinava: <un spriss par mi e ‘na spuma pal bocia>. (che tradotto sarebbe: “uno spritz, e una spuma per il bambino”).

E voi, di che Spritz siete?